(Traduzione di Better way di Ben Harper curata da Mastro Giulio – cliccare sul titolo per il testo originale, o d’in su la linguetta Parole foreste)
Nel carme vergato da Messer Beniamino Dell’Arpa si invita l’uditore a prendere coraggio e a non abbandonare la speranza: le immagini che usa per descriver se stesso infatti riguardano tutti, ché tutti abbiamo in noi le potenzialità per vincere la dura battaglia per il cambiamento.
MEGLIOR VIA.
I’ son vivente occaso[1]
folgore ho dentro l’ossa
me spigne al limin raso[2],
volontà ho forte e grossa.
Gli stolti saran stolti
e i savi savi, ma
l’oculi miei saran
in quei[3] d’orbe rivolti.
Che vale un uom che mai
pugna e sta fiero in pie’?
Od i cinici lai[4]
cui altro pian non è[5]?
Realità è affilata,
me taglia qual pugnale:
ognuno che m’è accanto
è in pugna sua vitale[6].
Da tue man leva ‘l volto,
or detergi i toui rai[7]:
diritto a sognar hai,
che giammai ti sia tolto!
Ché tengo fede in core
in una via meliore.
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[1] Tramonto. [2] Al limite, al confine estremo. [3] Sempre gli occhi: «i miei occhi guarderanno in quelli del mondo». [4] Lamenti. [5] Alla francese: «che non hanno altro piano». Il senso generale è che l’autore se la prende con i cinici che si lamentano delle cose senza però avere proposte. [6] «Si trova impegnato in una battaglia per la vita». [7] Occhi.
BETTER WAY.
I’m a living sunset
Lightning in my bones
Push me to the edge
But my will is stone
Fools will be fools
And wise will be wise
But i will look this world
Straight in the eyes
What good is a man
Who won’t take a stand
What good is a cynic
With no better plan
Reality is sharp
It cuts at me like a knife
Everyone i know
Is in the fight of their life
Take your face out of your hands
And clear your eyes
You have a right to your dreams
And don’t be denied
I believe in a better way
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